La Setta Degli Assassini by Licia Troisi

La Setta Degli Assassini by Licia Troisi

autore:Licia Troisi [Troisi, Licia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788804552727
editore: Mondadori
pubblicato: 2005-12-31T23:00:00+00:00


21 - UNA MISSIONE SUICIDA

La porta del Consiglio delle Acque era sbarrata, e Lonerin la fissava torcendosi le mani. Non era la prima volta che assisteva a una seduta del Consiglio. Del resto, essere l'allievo di un mago della Terra del Mare significava quasi automaticamente essere coinvolto nella resistenza a Dohor. Però stavolta era diverso, stavolta la tensione era palpabile nell'aria.

«Di', ma non è troppo che stanno là dentro?»

Theana, la ragazza bionda ed esile che gli sedeva accanto, era preoccupata quanto e più di lui.

«La situazione è pur sempre drammatica.»

«Ma ne usciremo, Lonerin? E se fosse la fine?»

Lonerin fece un gesto di stizza. Voleva bene a Theana; nonostante lei fosse più avanti di lui nell'addestramento, spesso si sentiva incerta, e lui la rassicurava, ma ora non riusciva a sopportare la sua ansia.

«Stare qui a preoccuparsi non ha alcun senso, non possiamo fare altro che aspettare» disse rudemente.

Theana tacque angosciata, e il silenzio scese di nuovo nell'anticamera. Erano in molti, là fuori. Tutti coloro che non appartenevano al Consiglio ma che in qualche modo facevano parte della resistenza.

Del resto, c'era motivo di preoccuparsi. Una delle migliori spie, infiltrata in ambienti vicini alla Gilda, aveva fatto una brutta fine, non prima di aver inviato al Consiglio un drammatico resoconto pieno di oscuri presagi.

I contenuti non erano stati del tutto divulgati, ma di certo si trattava di qualcosa di gravissimo, di una mossa finale che Dohor aveva intenzione di compiere.

Lonerin ricordava bene la spia. Era un giovane mago, in passato allievo del suo stesso maestro, e per qualche tempo si erano anche frequentati. Aramon, si chiamava così. L'aveva aiutato spesso con certi incantesimi che non gli entravano in testa. Un ragazzo cicciottello, con la faccia da bambino poco cresciuto, ma assai acuto, e soprattutto molto versato nelle arti magiche.

Glielo avevano fatto trovare ucciso in una macchia vicina, la gola tagliata.

Lonerin strinse i denti. Era stata di certo la Gilda. Tutti sapevano che Aramon stava facendo indagini in quel senso. Ricordò che pochi giorni prima il maestro Folwar l'aveva interrogato sulla Gilda.

«Tu la conosci meglio di tutti noi.»

Lonerin era trasalito.

«Si trattava di mia madre, maestro…»

«Ma forse lei ti ha detto qualcosa…»

«Ero molto piccolo.»

«Capisco il tuo dolore, Lonerin, ma quando venisti da me dicesti che avresti voluto farlo fiorire, farlo diventare qualcosa di utile… questo è il momento.»

Lonerin si accorse di aver stretto così tanto le mani fino a far sbiancare le nocche. Si accorse con rabbia che il ricordo di sua madre gli provocava ancora troppa ira.

«Guarda!»

La voce di Theana ruppe il filo dei suoi pensieri e lo spinse a dirigere lo sguardo verso la porta della Sala del Consiglio. Si stava lentamente aprendo.

Nella luce che filtrava dall'interno, vide i re e i maghi seduti attorno al grande tavolo di pietra, e il suo maestro, sofferente, seduto all'altro capo della sala, quasi accasciato sul suo scranno.

L'attendente che aveva aperto la porta si rivolse a tutta la sala.

«Potete entrare.»

Gli astanti cercarono di mantenere un certo contegno, ma non poterono fare a meno di lanciarsi dentro disordinatamente.



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